2001, Numero 12
DUE "CONGRESSI" UNA SOLA VIA D'USCITA
di S. Car.
La tragicomica situazione che si è venuta a creare con lo svolgimento di due distinti "congressi", negli stessi giorni di dicembre a Roma, è giunta ad un punto morto. Non è un mistero che dal nostro punto di vista il precipitare della situazione nel Nuovo Psi sia innanzitutto imputabile a De Michelis che, infrangendo il principio di collegialità sancito dal Congresso di Milano per la rappresentanza politica e legale del Partito, abbia determinato una reazione eguale contraria da parte degli altri membri del Comitato di Presidenza. Va spesa qualche riga per chiarire un punto su cui De Michelis fa leva per contestare questa nostra convinzione: egli, infatti, continua a ripetere di non aver mai infranto la collegialità, ma semplicemente di essersi avvalso del suo incarico coś come lo Statuto ne descrive le competenze. L'ultima sentenza della Terza sezione del Tribunale di Roma, invece e per la terza volta, smentisce questa suggestione: lo svolgimento di specifiche mansioni all'interno del Comitato di presidenza, era comunque sottoposto ad un consenso collegiale. Coś è stato per la delega al "segretario" per la presentazione del simbolo alle politiche, coś è stato per la delega ...
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