2001, Numero 9
UNA STRATEGIA PIÙ ESPANSIVA PER RICONQUISTARE LA CRESCITA
di Fabrizio Galimberti
Dove andrà l'economia americana? Se possibile, la risposta all'interrogativo è ancora più urgente di prima. Prima della tragedia dell'11 settembre tutto quel che si frapponeva fra lo statu quoe la recessione, era la fiera resistenza dei consumatori americani, che continuavano a spendere come se non ci fosse un domani. E, dato che nel resto del mondo la domanda era stagnante o modesta, il consumatore americano portava sulle larghe spalle non solo il destino dell'economia statunitense, ma quello dell'intero ciclo internazionale. Certamente, quel che è successo non invoglia a spendere e spandere. E il panorama di dati che va disegnando il periodo immediatamente precedente l'attentato non è affatto rassicurante. Le vendite al dettaglio hanno tenuto bene in luglio e agosto, ma quelli erano i mesi in cui i contribuenti ricevevano sostanziosi rimborsi d'imposta dal Governo federale; le attese erano per uno scatto in avanti che non vi è stato nella misura prevista. La fiducia dei consumatori all'inizio del mese, prima dell'attacco terrorista, era caduta ai minimi da sei anni. E la produzione industriale in agosto è ancora pesantemente arretrata, con investimenti in caduta ma anche con ridu...
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