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2001,
Numero 8

NUOVO PLURALISMO E RIFORMA SOCIALE

di Stefano Carluccio

Èil pluralismo economico e politico la vittima eccellente dell'ultimo decennio di storia italiana, spinto dagli avvenimenti lungo la china del degrado e di una sua costante riduzione non solo in estensione, ma della sua intrinseca qualità. China che non sembra tutt'oggi essere giunta al termine. Sin dalla introduzione delle nuove norme elettorali che hanno prodotto una profonda limitazione dell'autonomia politica dei partiti, il sistema bipolare uninominale attuale (tuttora "empirico" e non ancora "costituzionalizzato", ossia non reso armonico con i principi repubblicani del nostro ordinamento) ha declassato la tradizione di pluralismo, costante nella storia politica italiana, dalle fasce alte di eccellenza istituzionale, alle fasce basse di una disomogenea e dispersiva pluralità di realtà "borderline", di scarsa qualità, e di sostanziale supporto periferico ai nuovi centri decisionali. Questi sono sorti e si sono strutturati nel corso di una strategia decennale di separazione della democrazia politica dalla società civile e, con essa, dal suo diritto di partecipazione e di controllo democratico dello Stato. Aggregati di interessi, vittoriosi protagonisti della "rivoluzione ...