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2001,
Numero 8

IL VERO RIFORMISMO È IDEOLOGIA DEL FARE

di Franco Maci

Il dibattito aperto su la Critica Sociale, fa riflettere ulteriormente sulla ancora lontana identità che dovrebbe caratterizzare nel paese la politica del Nuovo PSI. Mi convinco sempre di più che la nostalgia di governo sta investendo molti compagni rispetto a quelli che immaginavo. È dal '92 che partecipo a molte riunioni nazionali e locali: discussioni per ore, per decidere con chi dobbiamo stare, il tutto con conclusioni sterili. Con la nascita del Nuovo PSI, all'insegna dell'autonomia socialista, pensavo che una volta per tutte ci era chiara la linea politica da percorrere, ed invece è stato sufficiente raggiungere l'1% alle ultime elezioni che lo mettiamo al bando di qualche incarico, anche invisibile, nel Governo Berlusconi. E tutti i militanti come me che non hanno avuto mai un incarico neanche in una commissione di bonifica cosa dovrebbero chiedere per recuperare tutti gli anni trascorsi nel partito? Noi che ci riconosciamo nel "socialismo sofferto" qual è il prezzo della compensazione? Pensate a quanti artigiani, commercianti, liberi professionisti socialisti si sono trovati isolati dal mercato del lavoro subendo molti di loro la chiusura coatta. Ma cari dirigenti social...