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2001,
Numero 7

L'ESPERIMENTO LIBERALSOCIALISTA

di Salvo Anḍ

Dalla condizione di minorità del nuovo PSI, divenuto da subito un insignificante partitino, non si esce solo cambiando il vertice del partito (decisione questa che nel vecchio mondo dei partiti era doverosa dopo la disfatta elettorale), nè rettificando la linea politica (chè non si pụ essere unilateralmente alleati di chi non ti vuole). Occorre ripensare lo stesso strumento partito. Ad un partitino non si addice un vertice numeroso, che si comporta come una nomenclatura potente, che ha la pretesa di organizzare e condizionare il lavoro che si svolge nel territorio. Il partito socialista per rinascere deve darsi una struttura di tipo federativo, deve essere un'associazione di movimenti politici, liste civiche e circoli, aventi dimensioni regionali e sub regionali. Il motore del nuovo PSI deve insomma essere il partito regionale, a cui devolvere ogni scelta in tema di alleanze, di organizzazione territoriale, di selezione dei quadri dirigenti. La vivacità di un'organizzazione coś responsabilizzata in ordine alla gestione della politica locale pụ essere un efficace antitodo ad una gestione verticistica, impegnata solo a tentare anacronistiche operazioni di scambio con altri parti...