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2001,
Numero 4/5

ALLE FONTI DELLO STATO LAICO

di Critica Sociale

Il concetto delle origini romaniche del Rinascimento è vecchio di più di mezzo secolo nella storiografia tedesca, ma in Italia Gioacchino Volpe è stato il primo a fissarne con chiarezza il contenuto. Nel congresso storico di Heidelherg del 1903 Carlo Neumann, in una succosa e discussa comunicazione, aveva cercato di valutare nelle origini e nel carattere il Rinascimento italiano del secondo Medioevo, distinguendo un Rinascimento originale e un Rinascimento erudito, d'imitazione dell'antico, e mostrando nel primo, efficace ed esclusiva, l'influenza dello spirito e delle genti germaniche. Contro le affermazioni dello studioso tedesco, il Volpe, in uno scritto polemico vivo ed acuto, apparso nella «Critica» del 1904, sosteneva, invece, l'unità fondamentale delle due fasi nelle quali si voleva distinguere la civiltà italiana del Rinascimento, ed affermava che le prime origini di essa dovevano ricercarsi nella civiltà dei secoli XI e XII, civiltà creatrice di quel clima di cultura e di quella particolare temperie spirituale nei quali il culto dell'antico era rifiorito quasi per naturale virtù. «L'antichità non avrebbe avuto di per sé la forza di rialzarsi e camminare e agire egli dicev...