Ormai ritengo che dopo la puntuale disinformazione che accompagnò le vicende di Tangentopoli, l'opinione pubblica abbia finalmente riconosciuto che il finanziamento illegale dei partiti, fu comune a tutti. Ha anche recepito un'altra scomoda verità: il processo di pulizia morale, gli atti contro la corruzione hanno fatto salvo solo il PCI, dimostrando che la Magistratura ha operato con sistematica ingustizia e assumendo così un ruolo politico che oggi turba persino i partiti di maggioranza. Sul finanziamento del PCI hanno già scritto Valerio Riva (Oro di Mosca. I finanziamenti al PCI dalla Rivoluzione d'Ottobre al crollo dell'URSS, Milano, Mondadori Le Scie 1999 e Massimo Teodori (Soldi e partiti, Firenze, Ponte alle Grazie, 2000) e ora Giuseppe Averardi (Le carte del PCI dai Taccuini di Eugenio Reale la genesi di Tangentopoli, BariRoma, Lacaita Editore 2000). Ma il libro di Averardi porta alla luce oltre le vicende, la strategia politica del PCI e degli altri partiti democratici e giunge a formulare giudizi anche su questo tormentato presente. Da qui l'interesse che suscita un'attenta lettura. Su Eugenio Reale ha scritto una interessante biografia G. Carioti (Eugenio Reale, l'uomo...