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2000,
Numero 8

"ANITA, UN ESEMPIO"

di Stefania Craxi

Garibaldi incontrò Anita, nel 1839, a Laguna, nella regione di Santa Catarina, nel sud del Brasile. Il suo racconto nelle Memorieha il sapore del romanzo. Garibaldi racconta che la vide con il cannocchiale, dalla tolda della nave. Scese a terra, ma di quella donna s'era persa ogni traccia. Poi un abitante del paese, che conosceva da un po' di tempo, lo invitò in casa a prendere un caffè. E lì quando si dice il destino! si ritrovò davanti lei. "Era Anita! La madre dei miei figli! La compagna della mia vita, nella buona e cattiva fortuna! La donna, il di cui coraggio io mi sono desiderato tante volte! Restammo entrambi estatici, e silenziosi, guardandoci reciprocamente, come due persone che non si vedono per la prima volta, e che cercano nei lineamenti l'una dell'altra qualche cosa che agevoli una reminiscenza. La salutai finalmente, e le dissi: "Tu devi essere mia". Parlavo poco il portoghese, ed articolai le proterve parole in italiano. Comunque, io fui magnetico nella mia insolenza. Avevo stretto un nodo, sancito una sentenza, che la sola morte poteva infrangere!... io avevo incontrato un proibito tesoro, ma pure un tesoro di gran prezzo!". Un po' retorico un po' immaginifico...