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2000,
Numero 7

IL MIRAGGIO DEL PONTE SULLO STRETTO

di Enzo Biassoni

Nel deserto delle riforme si intravede un miraggio: il Ponte sullo Stretto. L'attualità di questi giorni è che il governo vara un piano trasporti di 205 mila miliardi e non fa menzione del ponte sullo stretto di Messina, con la scusa, come hanno sottolineato, di fronte alle proteste di siciliani e calabresi, i ministri Bersani, Bordon e Nesi, che il governo attende i risultati dell'inchiesta su costi e benefici affidata mesi fa a due Società di consulenza. Non si può fare a meno di fare paragoni con quello che succede nei paesi a grande tradizione riformistica: Danimarca e Svezia hanno, in sette anni, realizzato un Ponte tre volte più grande di quello sullo stretto. Non possiamo fare a meno di tracciare un parallelo tra l'efficienza di paesi europei moderni, con il verbalismo inconcludente di un paese guidato da un governo inefficiente, al quale non manca una politica di "sinistra", manca completamente qualsiasi politica, con una logica più clientelare e di potere, raramente esistita in Italia nel dopoguerra. Il governo butta via i soldi dei contribuenti, sottoponendo il progetto a due advisor, uno americano e l'altro inglese, solo per prendere tempo: secondo Zamberletti, preside...