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2000,
Numero 4

CONVULSIONI DIESSINE

di Critica Sociale

Solo due mesi e mezzo fa i Ds erano usciti dal congresso nazionale del partito rincuorati: in fin dei conti avevano ben tre leader: Massimo D'Alema, con un profilo quasi da statista e accreditato nell'establishment italiano e internazionale; Walter Veltroni, abile nell'immagine e garante delle ragioni degli alleati; e Sergio Cofferati, protettore dell'anima e della base sociale della sinistra. Due mesi e mezzo dopo si capisce che aver avuto tre leader che operano su lunghezze d'onda diverse non è stata una ricchezza, ma una sciagura. Quando D'Alema faceva un'apertura (dalla lettera con Tony Blair ai messaggi ai radicali), gli altri due si mettevano di mezzo. Le garanzie di Veltroni agli alleati apparivano poco affidabili, come in Calabria, Campania e in altri casi ancora. Il prestigio di Cofferati è cresciuto ma non ha risolto i problemi, come dimostrano gli scioperi e il pasticcio del contrattoconcorso degli insegnanti. Avere tre leader ha aiutato i Ds ad andare meglio alle Regionali che alle Europee (senza però calcolare la Sicilia, dove non si è votato, e la Lombardia dove i Ds partecipavano a una lista di coalizione). Ma la mancanza di una leadership unica nel partito del premi...