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2000,
Numero 1/2

"LA SUA MORTE ERA IL LORO SCOPO"

di Bobo Craxi

Cittadini Italiani, Compagne e Compagni, sabato scorso, abbiamo seppellito mio padre Bettino Craxi in terra di Tunisia. Egli è morto di dolore e crepacuore. Egli ha difeso strenuamente la propria libertà, che ha fatto coincidere con la propria vita, che a noi oggi viene offerta come atto estremo del suo sacrificio. Lo commemoriamo qui, in questa Piazza di Roma a pochi passi dall'albergo che lo ha ospitato per oltre trent'anni: il Raphael della Famiglia Vannoni. In questa piazza che percorreva in lungo ed in largo per centinaia di passi e di chilometri. E non c'è pittore o bancarelliere, commerciante o cameriere con il quale non si intrattenne nel dialogo e nella conversazione; a differenza dei molti che hanno sempre ritenuto il contrario. Egli amava il dialogo e sentiva il confronto come bisogno. Certamente era più un persuasore che un persuaso, ma sentiva il bisogno di parlare con tutti, non dimentic̣ mai nella sua vita di riconoscersi nel tratto distintivo della sua formazione politica socialista che risiede nell'Umanità. Fu innanzitutto un socialista "umanitario", tutto il contrario dell'idea che comunica questa politica che sembra aver desertificato le passioni. In casa, da n...