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2003,
Numero 6

VESPE DI ARISTOFANE

di Andrea Bisicchia

Vespe, senz'altro l'opera di Aristofane meno rappresentata, è una commedia di critica al sistema giudiziario ateniese, ma anche una commedia sulla vecchiaia e sui rapporti padrefiglio. Il vecchio Filocleone fa il giudice, ed il figlio Schifacleone vorrebbe che lui smettesse. Ma il nostro è un giudice invasato, tutto preso dal suo compito, "malato di tribunalite". Schifacleone lo chiude in casa per non farlo andare in tribunale ed il padre tenta in tutti i modi di fuggire anche aiutato dal gruppo degli amici giudici, arrivati in suo soccorso (vestiti da Aristofane come Vespe con tanto di pungiglione, e in questa edizione diventati in buona parte "musicisti", immersi in una materica scena alveare dalla quale emerge, per me, la "quasi parlante" statua di Lico/Lupo). Il figlio alla fine, per fermarlo, gli organizza perfino un tribunale in casa. (La prima causa è contro un cane reo di aver rubato del formaggio siciliano). E riesce a convincerlo a mettersi "in pensione", ma le cose non vanno meglio benś peggio da quel momento. Il vecchio si ubriaca, picchia della gente, e rapisce, ignuda, una flautista proponendole di diventare la sua concubina? che tanto poi, morto il figlio, s...