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2003,
Numero 11

CASTELLUCCI, UN POETA DELLA SCENA

di Andrea Bisicchia

Mi sono occupato, sulle pagine di questo giornale, di Romeo Castellucci in occasione della pubblicazione Epopea della polvere (Ubulibri, euro 20,40), un volume che raccoglieva cinque testi della Raffaello Sanzio, il gruppo forse più iconoclasta e trasgressivo della seconda avanguardia storica. Quasi a completamento di questa raccolta, Romeo Castellucci ha voluto riunire, nella collana I libri quadratidella Ubulibri (dove è appena uscito anche The Dreamerscon testi di Bernardo Bertolucci, Gilbert Adair ed apparato fotografico di Séverine Brigeot) Epitaph,quasi un montaggio cinematografico in immagini della sua opera, con testi di Franco Quadri, Frie Leysen, Alan Read, Cristina Ventrucci. I due volumi sono belli a vedersi, ma sono anche un piacere per l'intelletto, non solo per gli interventi degli specialisti, ma anche per gli apparati storicobibliografici, per gli inventari, per la filmografia o la teatrografia che li arricchiscono. Quindi, non libri di solo immagini, ma libri utili per conoscere, approfondire l'intera opera di un artista. Castellucci è ormai considerato un poeta della scena, non certo quella retorica o quella convenzionale a tutti nota, bensì di una scena liminale...