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2004,
Numero 10

ULISSE METAFORA DEL DESTINO EUROPEO

di Maria Granati

"Queste cose non avvennero mai, ma sono sempre"(Salustio) "L'anima non è se stessa, se non quando cammina per una strada aperta". (Whitmann) "Gli dei filarono la rovina per gli uomini perché avessero anche i posteri il canto"(Odissea) Massimo Cacciari in "Arcipelago" legge Ulisse e Antigone nel contesto delle figure concettuali, a metà tra filosofia e metafora, quasi simboli, dell'òikos e della pòlis; ossia del conflitto insanabile tra casa, focolare, e nòmos della città, ragione che vuole tutto comprendere e governare. Antigone è l'òikos,, la casa, il grembo, natura che trattiene, conserva, ricorda, unisce; la polis è la ragione governante, artificio, divisione, molteplicità, conflitto, hybris dell'andare, del viaggio. Antigone è la nostalgia dell'interezza, del centro, la prepotenza del grembo, che vuole prevalere sull'artificio della polis. Ciò che si oppone alla città non sono i suoi nemici esterni, ma "il suo stesso cuore". Focolare contro mare, porto contro viaggio, interno contro esterno, uno contro molteplice, historìa del molteplice contro l'uno, il centro,.. entrambe le dimensioni dominate da eros. Non c'è pace tra questi opposti. La città che vuole crescere, an...