2004, Numero 6
I GIUSTI NEL GULAG I VERBALI DELL'INTERROGATORIO DI E. PELUSO
di Didi Gnocchi
Ho incontrato il nome di Edmondo Peluso la prima volta nel febbraio del 1992. Me ne parḷ a Mosca Frederik Firsoff, uno storico del Comintern, commentando i documenti che cominciavano ad uscire dagli archivi dell'ex Urss. Mi disse: "Conoscerà certamente la vicenda di Edmondo Peluso".Non conoscevo Peluso, non conoscevo neppure i numeri, le dimensioni del grande terrore, dello stalinismo. Raccontavo la Russia della perestroika per il telegiornale per cui lavoravo. Non era un paese che amava parlare di quegli anni. Capitava raramente che qualcuno vi facesse cenno. Nonostante la maggioranza della popolazione avesse almeno un lontano parente finito nelle repressioni. Ma c'era a Mosca una nicchia di persone, che avrei conosciuto di ĺ a poco, che non riteneva chiusi i conti con la storia. E continuava ad indignarsi di fronte ai documenti che in qualche modo uscivano dagli archivi ex sovietici. Il loro non era un approccio ideologico "al contrario", non c'era una volontà politica strumentale nella ricerca. Cercavano la memoria. Passavano i giorni a ricostruire minuziosamente le vite di chi era finito nell'ingranaggio dei processi staliniani. Edmondo Peluso era una di queste vite, ma i...
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