2004, Numero 6
UN CRONISTA DELLA PITTURA
di Valentina Da Rold
Michele Ketoff è un milanese con non troppo lontane origini russe. La nonna, allieva di Larionov e della Goncharova, era una ricca nobildonna che, prima della rivoluzione, lascị il marito principe per andare a Roma a studiare pittura. Anche il padre, Ivan, era pittore. L'esordio professionale è nel mondo del design: a ventidue anni entra nella redazione di 'Popular Photography', rivista italiana leader del settore. Negli anni settanta è ingaggiato da Condé Nast, sarà il primo art director di 'Casa Vogue'. Segue un periodo newyorkese che lo vede ad 'Harper's Bazaar'. Tornato in Italia apre uno studio che cura l'immagine per clienti come Agnona, 3M, Ciba Ilford, Missoni. Dal 1978 comincia a dedicarsi a quelli che lui chiama 'Diari Immaginari': album, agende, quaderni non destinati alla pubblicazione. Sono collages, appunti e disegni realizzati ad acquerello, china, tempera, matita grasa, aerografo, tecnica mista; diari di una grafica segreta e immaginifica che sta per diventare pittura. E' come un lungo tirocinio solitario, quello di Ketoff, che nasce dal bisogno di documentare visivamente le emozioni. E coś, piano piano, diari fatti di immagini invece che di parole, trasformano il...
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