Pat Robertson, fondatore e capo carismatico della Christian Coalition, il gruppo della destra cristiana statunitense che esercita una rilevante influenza sul partito repubblicano di George Bush jr., sostiene da molti anni che l'America di oggi pone un problema di diritti: «Il diritto di bambini non nati di vivere, il diritto dei nostri figli di pregare a scuola o il diritto di liberarsi di pornografia e droga». È un'interpretazione che conserva il linguaggio sviluppato dalla Nuova sinistra quarant'anni fa, ma ne rovescia le implicazioni: i «diritti», nel suo caso, sono quelli di un'America conservatrice, ancora impregnata di un denso spirito cristiano, convinta del suo ruolo storico nel mondo come vettore della democrazia anticomunista. Per questa America, insiste Robertson, i guai cono cominciati negli anni Sessanta, quando, «all'improvviso i giovani si sono lanciati contro i vecchi, i mariti contro le mogli, le donne contro gli uomini [?] Nelle nostre strade abbiamo avuto disordini, rivoluzioni, rivolte e anarchia [? E poi] hanno cominciato a legittimare la rivoluzione sessuale, dicendo "Bene, ora siete sessualmente liberi dalla schiavitù del cristianesimo"». Questo attacco ai ...