Carlo Rosselli pubblica il suo primo articolo, dal titolo Liberalismo socialista, nella "Critica sociale" del 15 luglio 1923. In questo articolo Rosselli si richiama allo scritto di Alessandro Levi, Liberalismo come stato d'animo, uscito su "Rivoluzione liberale" del 5 giugno 1923, il quale aveva distinto tra liberalismo come sistema, legato ad una specifica situazione economicosociale, e liberalismo come metodo di pensiero e di azione, quale stato d'animo. Il liberalismo come metodo, precisa Rosselli, non può essere "monopolio di questo o di quel gruppo", di questo o di quel partito, perché "sta a significare il rispetto per alcune fondamentali regole di giuoco, che sono alla base della civiltà moderna e che si riassumono nel sistema rappresentativo, nel riconoscimento di un diritto di opposizione e nella ripulsa dei mezzi violenti di opposizione". Rosselli così conclude: "Un Partito Socialista può essere (io direi: deveessere) liberale, quando per liberalismo si intenda quel principio metodico cui sopra accennavo e che dovrebbe presiedere alla lotta per la effettuazione dei rispettivi postulati. Non ci si può erigere a tutori della conculcata libertà contro ogni violenza...