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2005,
Numero 1/2

Lavoro e welfare. La crescita economica ha bisogno di consenso

“C’è un crescente timore
che la concorrenza globale stia accelerando il processo di svuotamento dei lavori tradizionalmente svolti dal ceto medio nell’economia americana. Dovremmo essere disposti a dare nuovi incentivi per stimolare l’aumento di posti di lavoro, anche abbassando i costi sociali alle imprese”.
di Gene Sperling

L’acceso dibattito sulla terziarizzazione presenta una sfida tanto per coloro che pensano che possiamo chiudere le nostre economie quanto per coloro che credono che andrà tutto bene se il governo se ne starà semplicemente in disparte. Questa è la dimostrazione più recente di quanto sia necessario raggiungere un nuovo consenso sulla globalizzazione e sui mercati aperti.
Da un lato, la terziarizzazione dei servizi evidenzia quanto la tradizionale avversione alla globalizzazione non risponda alle sfide economiche che ci troviamo di fronte. Ad esempio, è difficile vedere quanto l’annullamento del NAFTA da parte degli USA, con il loro ritiro dall’OMC – o persino la richiesta di un unico salario minimo internazionale – possa influire sulla decisione della Dell di trasferire altri call center in India. Sebbene la terziarizzazione sia indubbiamente un problema reale e doloroso, se si dà uno sguardo al mercato del lavoro statunitense negli ultimi due o tre anni, si comprende chiaramente che il nostro male principale deriva dal non essere riusciti a creare nuovi posti di lavoro in modo da compensare l’ingente perdita di posti di lavoro dovuta alla terziarizzazione o alla concorrenza globale....