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2005,
Numero 1/2

La liberalizzazione degli Ordini Professionali

“I gruppi di interesse godono di rendite cospicue: è proprio la difesa di tali rendite il motivo per cui essi esistono. I mezzi economici di cui dispongono consentono loro non solo di corrompere il legislatore, ma anche, ed è un’azione più sottile e astuta, di convincere i cittadini che essi non difendono un interesse privato bensì un bene pubblico”.
di Francesco Giavazzi

La capacità di gruppi di interesse che rappresentano porzioni minuscole della società, di incidere sulle decisioni del Parlamento è per me uno dei grandi misteri della democrazia.
In Europa e negli Stati Uniti gli agricoltori sono circa l’un per cento della popolazione, in Giappone poco più, e tuttavia i consumatori europei non riescono ad acquistare carne argentina, i giapponesi riso cinese e negli Stati Uniti i contribuenti pagano alcuni miliardi di dollari l’anno per consentire ai farmers del sud di produrre cotone che, a pari qualità, costa due o tre volte quello egiziano.
In Italia il caso più straordinario fu il tentativo di Pierluigi Bersani di sottrarre ai notai l’esclusiva delle pratiche per il passaggio di proprietà di un’auto usata. Nella scorsa legislatura il suo progetto fu approvato dalla commissione trasporti della Camera dei deputati, ma puntualmente bocciato in aula: i notai, che si erano distratti durante la discussione in commissione, impiegarono pochi giorni per vincere una battaglia in apparenza molto più ardua: convincere l’aula a non eliminare neppure quella rendita miserevole.
Studi di ricercatori dell’università di Salerno e della Banca d’Italia mostrano c...