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2005,
Numero 3/4

Democrazia oltrecortina. Il velo del silenzio sulla domanda di libertà

“Dopo L’Afghanistan e l’Irak la storia procede a balzi verso una maggiore democrazia nel mondo. E’ impressionante la quantità di regimi totalitari che nell’arco di un paio d’anni sono entrati in crisi sulla spinta di movimenti spontanei popolari. Ma in Italia la storia non si muove: il velo d’omertà che coprì per decenni il dissenso antisovietico, è oggi steso da molta intellighentzia progressista sull’azione dei gruppi democratici “oltrecortina” in Islam e nell’Est ex sovietico”.
di Francesco Accursio

Fra i tanti luoghi comuni, per loro natura superficiali e generici, il più smentito dai fatti in questi recenti anni è quello secondo il quale la storia non procederebbe mai per “salti”.
Dopo decenni di plumbeo immobilismo, nel 1989 abbiamo assistito ad un’impressionante accelerazione di eventi che hanno portato in una manciata di mesi al crollo del muro di Berlino e – con effetto domino – alla rovinosa caduta di tutti i regimi comunisti dell’est europeo fino allo sfascio dell’Unione Sovietica stessa.
Ora, quindici anni dopo, in particolare dal 2002, anno dell’azione militare americana in Afghanistan, siamo alla presenza di una incontenibile domanda di democrazia in numerose aree del mondo che da sempre erano rimaste passive e rassegnate sotto il dominio di presidenti a vita, padri padroni di nazioni intere schiacciate sotto il potere inamovibile di caste chiuse e autoreferenti, oligarchie ereditarie, ora più o meno paternalistiche, altre volte invece brutalmente repressive e spietate.
E’ significativo rilevare quanti regimi totalitari, nell’arco di un paio d’anni siano collassati e quanti altri siano oramai entrati in una crisi strutturale e probabilmente irreversibile. Il movimen...