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2005,
Numero 3/4

Ricostruire un progetto sociale ed economico per l’Unione Europea

“In questa analisi dell’ultima riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles, John Palmer – direttore politico dell’European Policy Centre – sostiene che i governi dell’Unione, al fine di sottolineare il proprio impegno a favore della coesione sociale, dell’aumento della competitività e della crescita non abbiano avuto alternative se non concentrarsi sul Patto di Stabilità, sulla Strategia di Lisbona e sulla tanto attesa Direttiva sui Servizi”.
di John Palmer

Non ci sono dubbi sul fatto che un fantasma si aggirasse sul Consiglio Europeo che si è tenuto a Bruxelles il 22 e 23 marzo scorsi. I 25 Capi di Stato e di Governo, insieme alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo ed al Segretariato del Consiglio dei Ministri, non hanno potuto ignorare la funesta presenza dell’opinione pubblica europea che, allarmata, si vede progressivamente esclusa dagli aspetti-chiave del progetto di integrazione europea. Il recente sondaggio francese nel quale si paventa la minaccia di un possibile rifiuto, il prossimo maggio, alla proposta di Trattato Costituzionale dell’Unione Europea, ha agito da monito affinché il Consiglio Europeo si concentrasse sui problemi che più stanno a cuore ai cittadini europei. La vittoria dei “no” in Francia – più che in un qualsiai altro Stato Membro – getterebbe l’intero progetto europeo in una profonda crisi esistenziale. È pertanto inevitabile concentrarci principalmente sulle conclusioni assunte dal Consiglio Europeo nelle quali si riformulano i tre progetti strategici al rinnovamento economico: il Patto di Stabilità e Crescita (SGP), la Strategia di Lisbona (pensata originariamente per consentire alla UE di divenire ...