“Sulla Gran Bretagna sono ottimista” dichiara Gordon Brown. In effetti, il cancelliere trasuda sicurezza – sul paese e sulla sua gente – e mentre delinea il panorama politico, si dimostra fiducioso sulle possibilità del Labour di elevare le proprie aspirazioni, e fiducioso nei valori del popolo inglese che gli consentiranno di vincere. Brown ritiene che il Labour debba impegnarsi a costruire quello che lui chiama il “consenso progressista”: “Ciò che cerchiamo nel paese è il convincimento che i cambiamenti realizzati possano durare perché sono ben strutturati, sono credibili e radicali, e sono in grado di dare al paese una direzione precisa che possa essere condivisa dal popolo intero”.
Il consenso progressista, ragiona il cancelliere, potrà creare un nuovo “common sense of the age” così intimamente connesso ai cambiamenti realizzati dal Labour che “sarà difficile per qualsiasi parte politica, non importa quanto estrema, cercare di liberarsene”. Non sorprende che Brown citi l’apogeo del consenso postbellico, il Sistema Sanitario Nazionale (the National Health Service, NHS). “Quando fu creato, nel 1949, i Conservatori inizialmente si opposero. Tuttavia divenne così popolare tra gli ...