2005, Numero 5
Europa, la Presidenza Blair occasione di cambiamento
“Anche se i partiti che fanno riferimento al partito socialista europeo rappresentano ancora di gran lunga la componente maggiore delle forze della sinistra continentale, ormai è possibile intravedere delle nette linee di distinzione all’interno di quella vasta area politica che un tempo chiamavamo socialdemocrazia europea. La rivincita della moderna cultura Lib-lab che coniuga personale successo economico e comune benessere, sulla vecchia mentalità socialdemocratica della ridistribuzione pubblica della ricchezza. E in Italia?”.
di Gianni De Michelis
I recenti risultati elettorali di Regno Unito e Germania e il referendum in Francia non hanno solo segnalato il nervosismo delle opinioni pubbliche europee con riguardo alle situazioni economiche e sociali di ciascun Paese, e con riferimento al livello di gradimento dell’Unione Europea, ma anche hanno messo in luce, con caratteristiche in qualche modo assimilabili al di là dei confini nazionali, una situazione di grande crisi e difficoltà dell’intero movimento socialista europeo. Anche se i partiti che fanno riferimento al partito socialista europeo rappresentano ancora la componente di gran lunga maggiore delle forze della sinistra continentale ormai è possibile intravedere delle nette linee di distinzione all’interno di quella vasta area politica e culturale che un tempo chiamavamo la socialdemocrazia europea. E questo non solo per il fatto che ovviamente è cambiata la mappa dell’Europa dopo la caduta del Muro di Berlino (con l’ingresso nell’Unione Europea, o comunque nel campo democratico, di tutti i Paesi che una volta appartenevano al Patto di Varsavia, anche molte forze politiche che potremmo definire all’italiana come post-comuniste sono entrate a far parte del campo sociali...
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