2005, Numero 6/7
In crisi la V Repubblica?
“In Francia il PS francese non ha mai messo in discussione la Costituzione della V Repubblica. Il mancato rispetto da parte di Chirac di un principio basilare del presidenzialismo, accettare il responso popolare e in caso di discordia con l'elettorato dimettersi, ha aperto anche una crisi istituzionale”.
di Giuseppe Scanni
Se l'esito del referendum francese del 29 maggio sia la conclusione di un processo storico , oppure la conseguenza di una lunga crisi economica o ancora il risultato di una errata politica monetaria europea sommata ad una preoccupazione per la perdita delle identità nazionali è ancora troppo presto per scriverlo. Appare, tuttavia, evidente che una profonda crisi politica interna testimoniata dalla continua erosione d'attendibilità del Presidente Chirac e la, stupefacente, rottura della dialettica interna al Partito Socialista, hanno messo le ali a malumori, scontenti, riserve di un popolo che è cosciente della peculiarità nazionale; senza la Francia è, infatti, impossibile avanzare nel sistema istituzionale Europeo, con la Francia i partners sanno di dover continuamente difendere le “ loro” identità.
Il tasso di partecipazione al voto referendario è stato, per la Francia, altissimo: il 69,37%. Un risultato davvero netto. Per il no si sono espressi il 54,67% degli elettori, pari a 15.449.508 voti. Per il sì si sono espressi 12.808.270 cittadini. Ad esclusione dell'Ile de France ( Parigi e la sua regione) , la Loire Atlantique e Strasburgo, tutta la Francia si è espressa contro il T...
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