2005, Numero 6/7
Presidenza UE, l'Agenda di Blair la nostra Agenda
“I problemi e la visione evocati da Tony Blair, che fino a ieri potevano essere pigramente classificati e archiviati come classica manifestazione dello storico dualismo tra la concezione anglosassone e quella franco-tedesca del modello europeo, ora sono precipitati in mezzo a noi come macigni e incombono sul nostro futuro. L'esito del referendum francese da una parte e le bombe di Londra dall'altra hanno reso concrete e di assoluta attualità le questioni poste dal leader laburista”.
di Linda Lanzillotta
L'avvio della presidenza britannica dell'Unione europea inaugurata dal forte discorso di Tony Blair si è incrociato fatalmente con due schoccanti avvenimenti che, pur profondamente diversi tra loro, hanno peṛ concorso a cambiare radicalmente lo scenario e impongono ora una riflessione (necessariamente rapida) sul futuro dell'Europa ponendo le forze politiche progressiste dinnanzi alle sfide del nuovo secolo con brutale drammaticità: come competere nella globalizzazione, con quale modello sociale ed economico garantire agli europei i livelli di benessere raggiunti nel Novecento, con quali istituzioni fare dell'Europa un attore forte e coeso nella competizione globale, ma anche come fronteggiare il terrorismo, cioè l'altra faccia della globalizzazione. I problemi e la visione evocati da Tony Blair che fino a ieri potevano essere pigramente classificati e archiviati come classica manifestazione dello storico dualismo tra la concezione anglosassone e quella franco-tedesca del modello europeo ora sono precipitati in mezzo a noi come macigni e incombono sul nostro futuro. L'esito del referendum francese da una parte e le bombe di Londra dall'altra hanno reso concrete e di assoluta ...
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