2005, Numero 6/7
La sinistra italiana torna a dividersi sulla Presidenza
“Lo scontro nel centro-sinistra torna ad essere aspro tra riformisti ed estremisti in vista delle nuove politiche di modernizzazione del welfare, per la competitivitŕ e le liberalizzazioni dei servizi. La vigilia elettorale sembra condizionare i tradizionali leader riformisti che, come Prodi e Amato, temono da parte di Blair svolte difficili da gestire verso il proprio elettorato di estrema sinistra. Decisamente positive, invece, le reazioni della grande stampa d'opinione e degli imprenditori all'avvio del semestre inglese”.
di Tomaso Greco
Nei giorni precedenti al 7 Luglio, e subito dopo il discorso davanti al Parlamento Europeo nel quale Tony Blair ha illustrato il programma del semestre di presidenza britannica del Consiglio UE, la stampa italiana e le forze politiche hanno rivolto particolare attenzione ai possibili scenari europei dei prossimi mesi. Se da un lato la grande stampa d'opinione e il mondo dell'impresa hanno dimostrato fiducia nei confronti delle strategie d'oltremanica, il mondo politico si divide. Scrive Ostellino per il Corriere della Sera “da una parte ci sarŕ (...) l’Europa federal-protezionista, l’Europa dell’economia sociale di mercato, della Francia, della Germania (...) che destina all’agricoltura il 42,6% delle proprie risorse. Dall’altra, ci sarŕ l’Europa di Tony Blair, una zona di libero scambio, a economia di mercato senza aggettivi”. L’articolo prova a sfatare il tormentone che vuole il primo modello essere piů europeista rispetto al secondo, infatti Ostellino sostiene “l’idea di un’Europa liberale, aperta, nella quale gli interessi nazionali competano dentro un quadro istituzionale e un sistema economico autenticamente federali”. Il tema di due modelli distinti d’Europa torna anche nell...
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