2005, Numero 6/7
La nuova democrazia e la modernità del pensiero di Mazzini
“La storia delle democrazie industriali è la storia di un graduale ma inarrestabile processo di osmosi tra liberalismo e socialismo. Vengono gradualmente meno le contrapposizioni radicali e i conflitti strutturali. L'individuo liberale è sempre più un individuo “sociale”, mentre per i socialisti la giustizia sociale è vincolata sempre più allo sviluppo economico e all'iniziativa privata”.
di Claudio Signorile
La modernità del pensiero mazziniano è anche la conseguenza delle trasformazioni delle strutture sociali ed il cambiamento dei modelli di riferimento della cultura riformista. Parliamone da socialisti come parte attiva della comune famiglia. Il modello al quale corrispondeva la "teoria della storia" mazziniana (e socialista), era quello di una società la cui struttura si basava su rapporti "naturali" e nella quale la forma di potere effettivo era il potere economico, ed i rapporti di proprietà nel processo produttivo, erano l'unico elemento regolatore delle posizioni sociali. La lotta ai privilegi, il riscatto dei poveri e dei diseredati, l'affermazione di una giustizia sociale, avvenivano sul terreno degli interessi primari, nel grande teatro dei conflitti economici e sociali; i valori dei socialismi: eguaglianza, solidarietà, giustizia, fratellanza, si contrapponevano ai " diritti individuali" (e quindi formali) del liberalismo, piuttosto per il contenuto sociale (cioè realizzato e verificato nella vita sociale), che per i significati collettivistici; che segnavano invece l'evoluzione e la separazione di una delle correnti del socialismo: il comunismo. La storia delle dem...
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