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2005,
Numero 8

Lo sconfitto di ieri. Il contemporaneo della posterità

“Lo sosteneva il vecchio Giovanni Bovio - collaboratore di Turati in Critica sociale - nel 1905. Possiamo aggiungere con Salvatorelli che se il 19° secolo ha visto il prevalere di Marx su Mazzini, nel 20° Mazzini ha prevalso su Marx”.
di Arturo Colombo

Salvo Mastellone ha il grande merito di averci fatto scoprire il Mazzini d’oltremanica, cioè il Mazzini scrittore politico in lingua inglese e lo ha fatto per sottolineare la rilevanza europea di questo personaggio. Continuo a ritenere che Mazzini rimanga purtroppo un vinto, ma per comprenderne le ragioni occorrono alcune precisazioni proprio in chiave biografica.
Mazzini nasce nel giugno del 1805, muore nel marzo del 1872 quindi non vive neanche 67 anni. Tolti i primi 15-18 anni di adolescenza, dobbiamo considerare che l’impegno politico e civile di Mazzini si svolge in cinquant’anni. Ebbene di questi cinquant’anni Mazzini è costretto a viverne in esilio 25 in Inghilterra, 3 in Francia, 10 in Svizzera. Mazzini, cioè, vive 38 anni all’estero. E’ chiaro dunque che la giusta ottica per comprendere Mazzini è ascoltarlo quando lui dialoga, discute e dibatte nel quadro europeo.
Le ragioni che a mio avviso rendono ancora permanente l’impopolarità di Mazzini sono alcune che qui mi limito a elencare.
Primo. In un’epoca dominata dal primato della nazione, Mazzini certamente vuole che anche l’Italia diventi nazione libera e indipendente, ma insiste sempre su quello che lui considera l’obbi...