2005, Numero 9
Il Labour visto dall'interno. Brighton, quando un partito crede nella democrazia
“Per un'intera settimana, un centinaio di dibattiti e convegni, migliaia di presenze agli eventi organizzati a margine della Conferenza annuale del New Labour. L'eccezionale produzione di idee e temi dei numerosi think tank laburisti e la loro strettissima interazione con il dibattito congressuale e con il governo. Tickets e sponsor: la soluzione per l'autofinanziamento”.
di Simona Bonfante
Nel gergo della politica britannica, Conference sta per Congresso. E nel calendario della stagione politica, settembre č il mese tradizionalmente dedicato alle celebrazioni di partito. Quest’anno il Labour ha celebrato se stesso, dal 24 al 29 settembre, sul ventoso lungomare di Brighton. E per sei intensissimi giorni, delegati e militanti, con stoica rassegnazione, hanno affrontato code chilometriche, superato misure di sicurezza inflessibili, rischiato la pelle in attraversamenti pedonali azzardati per vivere un’esperienza congressuale che, fatica a parte, merita la nostra piů attenta considerazione. A partire da un dato: tutti i delegati pagano, e non poco, per acquisire il diritto di partecipare alla conference, il momento piů solenne della attivitŕ di partito, il momento in cui vengono assunte le decisioni ed operate le scelte. Come in una societŕ democratica si pagano le tasse per acquisire diritto di cittadinanza, i membri del partito versano un fee, un obolo alle casse del partito che, rendendo il militante responsabile del proprio ruolo, ne legittima la compiuta “cittadinanza politica”. Da noi si griderebbe allo scandalo, si denuncerebbe il pericolo per la partecipazione ...
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