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2005,
Numero 9

Brown: “L'Europa non può restare isolata dalla globalizzazione”

“Se nella fase di creazione della comunità europea si è pensato ad uno sviluppo che dalla dimensione nazionale assumesse una più vasta dimensione europea, oggi - è la tesi del Cancelliere - il panorama dei flussi economici non può limitarsi ai confini del continente perché, nei fatti, non si hanno più confini”.
di Simona Bonfante

Poche settimane fa è stato pubblicat01 un ampio pamphlet a cura del Ministro del Tesoro britannico, Gordon Brown, in cui si illustra l’impatto che i cambiamenti economici globali hanno esercitato sul processo di sviluppo, sui livelli di occupazione e sulla qualità della vita dell’Unione Europea.
“La mia tesi” – sostiene il Cancelliere – “è che la globalizzazione – ovvero quel processo di crescita della produzione a livello globale di merci e servizi e flussi di capitale – pone all’Europa una sfida ancora più vasta e profonda: pone una questione fondamentale sul modello di sviluppo europeo tradizionale.”
Se nella fase di creazione della comunità europea si è pensato ad uno sviluppo che dalla dimensione nazionale assumesse una più vasta dimensione europea, oggi – è la tesi del Ministro - il panorama dei flussi economici non può limitarsi ai confini del continente perché, nei fatti, non si hanno più confini. “Il tema oggi non è quello dell’integrazione di un’Europa passata da 15 a 25 membri, ma come questi 25 paesi, che presto saranno 27, sapranno integrarsi al resto del mondo.(…) In un mondo in cui tutti hanno ormai la possibilità di accedere alle nuove tecnologie, il tema da affron...