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2005,
Numero 9

Dopo il voto tedesco più facile la riforma del Budget europeo

“Sconfitta la originale proposta francese di togliere alla Commissione, segnatamente al commissario britannico Mandelson, il compito di guidare i negoziati di Doha del WTO, è probabile che il taglio del 70% dei sussidi agricoli europei riapra la partita della nuova Europa, bloccata dal voto francese sul Trattato. La Germania difficilmente farà barricate per difendere il privilegio agricolo, difeso invece dal ministro italiano per il Commercio Estero, on. Urso”
di Giuseppe Scanni

Le elezioni tedesche hanno dimostrato, una volta di più, che si sta sviluppando uno spazio politico europeo.
Studi d’opinione assai seri dimostrano che non è vero quello che stampa ed associazioni imprenditoriali tedesche declinano dal 22 settembre, e cioè che la Germania sia stata presa da una amletica indecisione e che non sappia decidere tra un sì ed un no.
Appare , agli occhi dei sociologi, una realtà complessa di difficile decriptazione . Senza annoiare i lettori con un montagna di numeri proveremo a sintetizzarne alcuni, secondo la elaborazione del professor Claus Leggewie dell’Università di Giessen ( Hesse). I Tedeschi sono disponibili a profondi cambiamenti , ma non considerano riforme credibili né quelle propugnate dai socialdemocratici nei due cruciali campi della sanità e delle pensioni, e non capiscono il programma sociale di Angela Merkel. I Tedeschi sono pronti a fare sacrifici ma vogliono capire sino a fondo quali sono questi sacrifici, quanto costano, quanto tempo durano, quali benefici effetti produrranno. In Germania l’economia di mercato, coniugata alla componente sociale, è parte integrante della sua storia contemporanea. Negli altri paesi europei continentali...