2005, Numero 10
Democrazia nel M.O. Israele e Turchia nell'Unione Europea
“Vorrei che per una volta la sinistra fosse 'assalita dalla realtà' e che si decidesse a fare i conti con quello che sta accadendo nel Medio Oriente. Stanno nascendo e sviluppandosi movimenti democratici dopo la cacciata di Saddam Hussein. Anche se con tre anni di ritardo ora anche D'Alema apprezza i 'neo-cons'”.
di Daniele Capezzone - Intervista a cura di Simona Bonfante
Daniele Capezzone, recentemente ri-confermato leader dei Radicali Italiani, accoglie l’invito di Critica Sociale ad intervenire sul tema, lanciato dal think tank britannico Progress, dell’antisionismo nella sinistra e, più in generale, del conflitto arabo-israeliano. In tutta questa questione, secondo Capezzone, non c’è da fare altro che declinare il paradigma della democrazia. “Credo – esordisce - che abbia ragione Marco Pannella quando pronuncia una frase che sembra in contrasto con quanto di più ragionevole si sente dire, cioè la storia dei due Popoli due Stati. A me – continua - piacerebbe che si uscisse dal tunnel di un ragionamento tutto centrato sugli Stati nazionali, cioè sulla pura e semplice conservazione dello Stato di Israele e sulla parallela realizzazione di uno Stato nazionale per i palestinesi. Mi piacerebbe che, rispetto a questo ragionare tutto per Stati nazionali da costruire o da conservare, si adottasse finalmente il parametro democrazia. Da questo punto di vista la proposta radicale di Israele nell’Unione Europea non è solo una bandiera che noi alziamo per pride di partito. Sostenere Israele nell’Unione Europea significa ‘premiare’ una realtà che oggi è l’unic...
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