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2005,
Numero 10

S-Punti di Vista

di Critica Sociale

Partito o “fascio” democratico?
L’idea di un “partito democratico” che riunisca le tradizioni liberal democratiche e socialiste, di cui si parla ancora in queste settimane, può essere letta sotto diverse angolature e produrre risultati persino opposti.
L’idea a cui si ispira Critica Sociale non coincide infatti con quella che sembra averne Arturo Parisi che, in una intervista al Corriere della Sera, mette subito le mani avanti e spiega che tale partito dovrebbe chiamarsi “dei democratici” per non confondersi con il Partito Democratico Usa.
Un “fascio”, dunque, anche se democratico che metterebbe insieme cose diverse al solo scopo, questa è la missione che attribuisce al progetto, di ridurre il ruolo dei partiti definiti come “oligarchie”.
E’ esattamente lo stesso discorso che faceva Mussolini in p.za San Sepolcro alla cinquantina di convenuti per fondare il nuovo partito, anch’esso di grandi promesse libertarie: il nero scelto perché colore dell’anarchia, il fascio simbolo repubblicano e dei moti socialisti in Sicilia a rappresentare l’unione dei diversi, i partiti liberal democratici e i riformisti di Turati buoni solo a scaldare le sedie.
Non che il paragone regga, in questo caso...