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2005,
Numero 11

La santità della famiglia (una risposta in ritardo)

“Con questo articolo la Kuliscioff replica ad una signora torinese indignata dalle tesi espresse nella conferenza milanese “Il monopolio dell’uomo”. Ma il suo timore che la famiglia sia distrutta – dice Anna – mi fa pensare ai timori, che avrebbero turbato le nostre bisnonne se avessero preveduto che un giorno le calzette non si farebbero più a mano, e fatte a macchina sarebbero trovate migliori e più convenienti”.
di Anna Kuliscioff da Critica Sociale n.1, 1891

Due mesi fa la signora Celestina Bertolini, di Torino a nome anche, com’essa scriveva, «di altre egregie signore», chiedevami qualche spiegazione sopra un periodo, che le aveva allegato i denti in modo speciale, di una conferenza da me tenuta l’anno scorso in Milano. La cortese scrittrice soggiungeva non dubitare di una risposta, imperocchè «le persone colte sono sempre gentili». La signora Bertolini avrà certo (ed è il minor male) dubitato della mia coltura; assai peggio, avrà dubitato che le così dette «donne emancipate» si emancipano troppo anche dai doveri elementari della cortesia.
Forse il suo aforisma era - come è costume degli aforismi - un po’ troppo assoluto. Anche la cortesia è oggidì un oggetto di lusso di cui le persone affaccendate, e fra queste le donne che, lottando per l’esistenza, non fanno la «signora» di professione, non sempre possono disporre. Fatto sta ch’io non risposi allora alla mia gentile interpellante, pur sentendone, per tutto questo tempo, un po’ di rimorso. Ma ecco che, a consolarmi, mi capita sotto gli occhi il Giornale delle donne, di Torino, dove la Bertolini - stanca, ed era giusto, di attendere una risposta che si faceva tanto pregare - mi dimos...