2005, Numero 11
Suffragio universale e voto alle donne: una polemica in famiglia
“I socialisti che si battono per la conquista del suffragio universale, esitano tuttavia a battersi per il diritto di voto alle donne. Anna Kuliscioff polemizza con il Comitato centrale del PSI che riteneva tatticamente controproducente dare il voto femminile perché troppo legato alla Chiesa”.
di Anna Kuliscioff da Critica Sociale 16 Marzo - I Aprile, 1910
Mondolfo e Pagliari, nelle note biografiche, accennano a una polemica intervenuta fra Anna Kuliscioff e la Direzione del Partito - in concreto fra essa e Filippo Turati - a proposito dell’atteggiamento che il Partito aveva assunto, in Parlamento e nel Paese, circa l’opportunitŕ o meno di reclamare con la massima energia, congiuntamente e contemporaneamente al suffragio universale maschile, l’estensione del diritto di suffragio a tutte le donne. Si era nella primavera del 1910 (legislatura XXIII) ; al Ministero Sonnino stava per succedere il Ministero Luzzatti, il quale nel dicembre doveva proporre quella stitica estensione del suffragio politico, con l’aggravante del voto obbligatorio, che venne poi silurata nel successivo marzo 1911 da Giovanni Giolitti col medesimo gesto con cui abbatteva il Luzzatti e ne prendeva il posto proponendo, e facendo poi approvare, il suffragio universale - sempre, s’intende, unicamente maschile. Da quella polemica di partito, che fu pubblicata anche in opuscolo, stralciamo le osservazioni della Kuliscioff, dalle quali si indovinano agevolmente anche gli assunti contrari.
Ho letto e riletto, nell’Avanti!, la risposta del Comitato centrale socialista p...
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