2005, Numero 11
Per conchiudere (la polemica in famiglia)
“Il partito socialista italiano non deve, non può, rinunziare ad aumentare le forze proletarie. Il reclutamento contemporaneo, per la conquista del suffragio universale, degli uomini e delle donne del lavoro, non nasconde alcuna ingrata sorpresa, e sarà, ne ho ferma fede, ricco di vantaggi incalcolabili, economici e politici, per tutto il proletariato. All’opera, dunque!”.
di Anna Kuliscioff da Critica Sociale I° Maggio, 1910
Sorvolo alle minuzie. Confido che il Partito socialista finirà per convincersi che le sue riserve circa il volo alle donne, escludendole di fatto dall’agitazione pel suffragio universale, tornerebbero tutte a suo danno. Non mi appello ai «sommi principî», alle «alte idealità»; rimango sul terreno del concreto e del contingente, che s’impone a tutti gli altri partiti socialisti del mondo. L’industrialismo, che, rivoluzionando tutta la vecchia vita sociale, spinse il proletariato a costituirsi e ad agire come partito politico di classe; strappando la donna al focolare, come elemento più docile allo sfruttamento, e lanciandola nella concorrenza contro l’uomo, creò le cause profonde della solidarietà fra i due sessi delle classi più sfruttate, per la difesa comune della loro vita, dei loro diritti, della loro discendenza. Anche in Italia le lavoratrici - lo esemplificava assai bene Romelia Troise nell’Avanti!, 16 aprile - si moltiplicano rapidissimamente. Sono già quasi 6 milioni, senza tener conto delle donne della media e minore borghesia, più spremute spesso e angustiate delle stesse operaie. Allontanare - colla doccia fredda dei piccoli opportunismi politici - questa massa di energ...
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