2005, Numero 12
All'Unione Europea gli obiettivi, alle Nazioni le strategie
“Parla il Direttore di Federal Trust, l'antico think tank liberaldemocratico fondato nel 1945 da William Beveridge, il teorico del Welfare State. L'Agenda di Lisbona - afferma - non è un programma di integrazione europea in senso tradizionale. Il Consiglio europeo che l'ha adottata ne ha impostato il programma in termini di una discussione e di un confronto intergovernativo (“benchmarking”). Entro quel quadro spetta ai singoli governi decidere il modo in cui realizzare la modernizzazione economica e sociale che si vuole realizzare”.
di Brendan Donnelly - Intervista a cura di Simona Bonfante
Brendan Donnelly, Direttore dell’antico think-tank britannico Federal Trust, fondato nel 1945 su iniziativa di Sir William Beveridge, analizza e commenta in questa intervista concessa alla Critica Sociale, il semestre di Presidenza britannico. Il suo è il punto di vista di chi, da europeista intransigente, non ha mai mancato di criticare il Primo Ministro laburista per eccesso di cautela nei confronti di una tante volte annunciata ma mai pienamente compiuta svolta della Gran Bretagna in senso europeo. A partire dall’ingresso nella zona Euro fino alla contingente riforma del budget. Nel suo avvincente discorso a Bruxelles, Blair ha detto chiaramente che questa Presidenza Britannica avrebbe perseguito l’obiettivo di realizzare una drastica riforma dell’Unione Europea. Al termine del semestre tuttavia l’iniziale ottimismo sembra aver ceduto il passo alla delusione. La domanda è: l’interesse nazionale è così forte da prevalere su un più generale interesse europeo? L’Unione Europea sta attraversando un periodo estremamente difficile del suo sviluppo. Alcuni tra i più grandi paesi dell’Unione sono guidati da individui politicamente indeboliti e personalmente insignificanti. I paesi più ...
| |