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2006,
Numero 1/3

Per un “governo amico”: dalla redistribuzione alla collaborazione

“Le politiche sociali hanno fin qui caratterizzato il modello di Stato e il suo rapporto con i cittadini nel segno di una crescente deresponsabilizzazione della società. Il nocciolo del problema è divenuto l’equilibrio tra giustizia distributiva ed eguaglianza sociale. Ma nel futuro esso si sposterà su libertà e solidarietà nell’ esercizio della cittadinanza democratica”.
di Paolo Del Debbio

Assumiamo come ipotesi di lavoro che sia legittimo un impegno dell’Occidente a favore della modernizzazione e democratizzazione del mondo islamico. In questo volume questa ipotesi viene discussa e approfondita da varie angolazioni e, con una serie di cautele, distinguo e riflessioni, viene – nella sostanza – accettata come legittima. E poniamo che nel processo di “esportazione della democrazia” sia compreso anche un certo modello di “giustizia sociale” che ha avuto nel welfare (verso l’interno) e nella cooperazione internazionale (verso l’esterno, gli altri Paesi soprattutto quelli in via di sviluppo) le sue espressioni fondamentali nel XX secolo. Ci interroghiamo se questo modello, almeno nella versione che abbiamo conosciuto nel Novecento, sia un modello ancora valido e da “esportare” o se, piuttosto, non sia da salvare l’ispirazione remota di questo modello, quella della solidarietà sociale come uno dei doveri dello Stato democratico, e non sia – invece – da rivedere in profondità la sua configurazione “distributiva”, tipica del secolo scorso ed evitare, così, il perpetuarsi degli errori già commessi in altri contesti, diversi da quelli originari.
Data l’importanza e la vastità ...