1997, Numero 1
CONFINDUSTRIA MANCINA
di Critica Sociale
Gli industriali italiani sono protagonisti di una vicenda politica e sociale cosě strana da essere paradossale. Negli anni 50 e 60 la Confindustria ha appoggiato la DC e il PLI avendo una pura folle del comunismo e della sua “versione” italiana, il PCI. Negli anni Sessanta la Confindustria, con qualche eccezione, ha mantenuto gli stessi riferimenti politici perché avversa il centro-sinistra e il PSI. Negli anni ‘70 gli industriali hanno mantenuto l’appoggio alla DC e hanno sostituito il PRI al PLI per poter condizionare sia i governi di centro-sinistra, sia possibili governi di unitŕ nazionale nei quali fosse presente il PCI. Negli anni ‘80 la grande maggioranza degli industriali italiani ha sostenuto il CAF, una minoranza era vicina all’On. De Mita, al PRI e al PCI. Da allora tutti i grandi gruppi privati hanno fatto affari con la Lega delle Cooperative (cioč con il PCI) inserita in molti consorzi d’impresa, specie in Campania e in Sicilia. Questo complesso rapporto di “scambio” ha avuto come conseguenza il fatto che tutti i grandi gruppi industriali sono stati “aiutati” prima dai tradizionali partiti di governo, poi da tutti i partiti, PCI compreso, sia con provvedimenti legislat...
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