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1997,
Numero 1

IL MATTINALE D’ARTE

di Critica Sociale

Non vogliamo entrare nel merito dell’episodio riguardante la spedizione delle “casse” di Craxi. Ci è sembrato invece “irresistibile” sul terreno della ilarità, il fatto che un‘esercitazione pittorica di Panseca sia stata scambiata per un quadro di Rembrandt: evidentemente la critica d’arte non è il “forte” di quei poliziotti e sostituti procuratori che hanno passato la “notizia” ai giornalisti - fotocopie -. Allo stesso “filone culturale” ci è sembrato appartenere il titolo secondo il quale fra i “cimeli” di (Craxi) anche i dischi del “Duce”: nel testo si appurava che Craxi aveva dischi di Mussolini, di Pio XII e di Nenni, quindi che i suoi interessi erano più “pluralistici” di chi voleva assolutamente fornire un supporto investigativo alle vignette di Forattini.
Laddove si combinava insieme la provenienza poliziesca della fonte informativa con l’impostazione culturale del giornalista del Corriere (Gianluca Di Feo) era nel brano seguente: “gli investigatori non hanno potuto fare a meno di notare una “enciclopedia del delitto” di Clin Wilson, o “strategia giudiziaria dei poteri occulti” di Luigi Cavallo. O ancora “La degenerazione del processo penale in Italia” di Agostino Viviani, ...