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1997,
Numero 1

LA NUOVA NOMENKLATURA

di Gianni Baget-Bozzo - Intervista di Stefano Carluccio

Bipolarismo e lottizzazione sono ormai la miscela che alimenta la corsa dell’Ulivo a stabilizzarsi come regime. Questa è la conclusione cui giunge l’analisi di Gianni Baget-Bozzo sulla situazione politica che sta attraversando il nostro Paese. Una fase di transizione che avrebbe dovuto portare l’Italia in una Seconda Repubblica che ancora non si intravede e che la stessa Bicamerale potrebbe mancare.
Una transizione verso una democrazia “superiore”, quella bipolare, che nella realtà sociale entra in rotta di collisione con i sindacati, da un lato, e la confindustria, dall’altro: una empasse inevitabile per chi ha ritenuto di poter riformare lo stato sociale a colpi di maggioritario.
Punto d’equilibrio di questo sistema, secondo Baget-Bozzo, resta il potere giudiziario e Scalfaro, dal canto suo, si rivela parte organica dello stesso Ulivo
Ma alla casta dei magistrati si sta affiancando, giorno dopo giorno, la casta della nuova nomenklatura ulivista, come lo stesso Baget-Bozzo ha denunciato giorni fa su un quotidiano milanese. Sotto la regia del capo dello Stato, in sintesi, si profila ormai un’alleanza tra giudici e nuovi boiardi che attraverso il controllo del Pds intendono radicare...