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1997,
Numero 1

Giù le armi, su le maniche

di Maurizio Caprara

Nella mattinata del 24 maggio il massimo dirigente, che i combattenti, a vederlo di persona, scambiano per un professore, visita la federazione torinese.
Nel pomeriggio, con il neo sindaco Giovanni Roveda, Togliatti viene ricevuto dal maggiore generale Marshall. La sera, nel salone del dopolavoro della Lancia, conclude il suo discorso con queste parole: “Viva i compagni di Torino proletaria” Viva Torino, avanguardia della classe operaia! Viva il Partito comunista italiano, avanguardia di tutto il popolo e di tutta l’Italia nella lotta per il proprio rinnovamento e per la propria libertà!”.
Uno dei compagni della Torino proletaria è proprio Cordone, il ragazzo che per qualche ora ha rapito Togliatti: e che da adulto diventerà guardia del corpo di Enrico Berlinguer. Risolti i dubbi sulla democrazia progressiva, per tredici anni sarà lui la persona incaricata di seguire Berlinguer durante le sue trasferte nel Nord Italia. Classe 1926, occhi azzurri.
Gappista dei Gruppi di azione patriottica Stella rossa. Soprannome, “il Gagno”, perché era il più piccolo, ma nelle rare fotografie del 1945 simile a un indisponente James Dean. Armato, allora, con un mitra cedutogli da un compagno ebreo, ...