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1997,
Numero 1

CASSETTI APERTI A METÀ

Parziale ricostruzione delle vicende comuniste in “Lavoro riservato”. Indulgenza verso la figura di Togliatti. Giulio Seniga: “Il Migliore sapeva tutto”.
di Marco Cuzzi

Leggendo il nuovo libro di Massimo Caprara sui cosiddetti “cassetti segreti del Pci” (“Lavoro riservato”, Feltrinelli), sembra di trovarci alla prima di uno di quei film americani preceduti da un grande battage pubblicitario e che poi, alla visione, deludono nelle aspettative.
L’opera di ricostruzione appare senz’altro positiva e stimolante, tenendo conto che Caprara è uno dei pochi giornalisti-ricercatori ad avere l’accesso nei misteriosi, segretissimi archivi dell’ex Pci, gelosamente custoditi dagli eredi pidiessini. Attraverso l’ammirevole studio di documenti originali e la certosina registrazione di innumerevoli testimonianze, il giornalista del “Corriere” tenta di ricostruire una storia “parallela” d’Italia, evocando le vicende - oscure, segrete e per lungo tempo segretate - delle strutture più o meno clandestine del più grande partito comunista occidentale. “Un libro” si legge in quarta di copertina “che può essere letto in più modi. Come un saggio sull’antropologia comunista.
Come un libro di spionaggio. Come un insieme di testimonianze su passioni e amori ai tempi della guerra fredda. Come una ricerca storica”.
Siamo d’accordo quasi su tutto; ma per quanto concerne la ricer...