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1997,
Numero 1

DOPO DENG, PIÙ STATO MENO MERCATO

di Critica Sociale

Una delle variabili principali è rappresentata da ciò che accadrà dopo la morte dell’attuale leader cinese Deng Xiaoping.
Per il futuro esiste un elemento di tensione inerente ad una riforma economica: negli schemi politici attuali della Cina, e nel lungo periodo, sarà impossibile mantenere separata l’economia interna di tipo socialista da un’industria orientata verso le esportazioni. Se il ritmo del progresso economico non verrà compromesso, la riforma del settore sotto controllo statale e del sistema di gestione centralizzato sarà inevitabile.
Per tali motivi è stata messa a punto una serie di misure volte alla riduzione dei gravi disavanzi delle imprese statali.
Gli sforzi ufficiali per riformare il settore di Stato hanno tuttavia incontrato notevoli resistenze a livello burocratico. Certo, al potere costituito manca ancora la volontà politica di imporre riforme di vasta portata al settore dell’industria di Stato.
Gli indicatori economici mostrano che la crescita è fuori controllo. Nel dicembre del 1993 il prodotto industriale è salito, su base annua, del 30%, cioè quasi dieci volte più delle infrastrutture su cui si regge lo sviluppo, e l’inflazione urbana ha sfiorato il 24%.
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