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1997,
Numero 1

L’“inferno” in scena

di Critica Sociale

Il maggiore impegno milanese del periodo del cinema muto fu senza dubbio la colossale riduzione cinematografica dell’opera di Dante Alighieri l’Inferno.
Il 12 marzo 1911 il film venne presentato a Milano nella sala dei Filodrammatici e la sua concessione esclusiva per il mercato mondiale fu affidata a Gustavo Lombardo: l’audace e dinamico distributore napoletano, fondatore della Titanus. La Milano film affidň la regia a Francesco Bertolini con Adolfo Padovan come operatore. L’opera era divisa in tre parti e quaranticinque episodi. Le sue scenografie ricostruirono con fedeltŕ impressionante gli ambienti dei diversi gironi danteschi. Rappresentň il punto d’arrivo, l’ambita meta, l’aspirazione realizzata di un cinema che guardava alla cultura letteraria e che intendeva rivolgersi a un pubblico vasto, non solo composto da ceti popolari, che contenesse persone di diverse classi sociali, espressione di una pluralitŕ multiforme di interessi e aspettative. La Milano film riuscě nel suo intento: l’Inferno, opera spettacolare ma anche sofisticata ricerca filologica, fu l’evento cinematografico dell’anno. L’impegno produttivo, la complessitŕ delle riprese, il rigore registico, i trucchi, la p...