1997, Numero 1
DAI NAVIGLI A CINELANDIA
di Critica Sociale
Un gruppo di imprenditori lombardi, dopo la fine della guerra, si adoperò per rimettere in piedi i teatri di posa della ICET di via Pestalozzi (che successivamente, alla fine degli anni settanta, si trasformarono da industrie cinematografiche a industrie televisive). Questa azienda disponeva di due grandi teatri di posa e attrezzature fisse, sia da studio che mobili, per riprese esterne. Essa svolse un ruolo primario e importante nel cinema milanese. La Icet in realtà nacque prima della fine della guerra. La fondò l’allora presidente della compagnia Artisti Associati, Ferruccio Caramelli, durante il periodo della repubblica di Salò, dopo aver trasferito da Roma a Milano la sua attività di noleggio e distribuzione. Dopo aver ricostruito i due teatri di posa, distrutti da un incendio, la società iniziò subito a funzionare come centro di produzione per quanti intendessero realizzare a Milano i loro film In coproduzione con la Artisti Associati e la Fauno Film, intervenne direttamente nella produzione di documentari e pellicole interamente girate a Milano. Di Michelangelo Antonioni, nel periodo del suo servizio militare, realizzò ad esempio Gente del Po, finito solo nel 1947. Ma anche ...
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