1997, Numero 1
QUANDO MILANO ERA LA CAPITALE DELL’INNOVAZIONE
di Ettore Pasculli
Chi l’avrebbe mai detto? Mentre la città sembra vivere il suo livello più basso di progettualità, rassegnata a ricoprire, con la dispiaciuta impotenza di molti intellettuali, il ruolo di piccola provincia senza ambizioni e occasioni per significativi scambi e slanci culturali, qualcuno viceversa ha lanciato sfrontatamente la sua sfida: si tratta di Gabriele Salvatores, un regista cinematografico che col suo film commedia-fantascientifica, Nirvana, interamente girato a Milano ha inteso dimostrare che essa non è morta o per lo meno che non lo è del tutto e che come i malati che non siano terminali può ancora riscattarsi dal soffocante e opprimente senso d’inedia che l’affligge. Chissà se l’intento del regista, che conferma una tradizione di interessi verso l’innovazione, riuscirà a smuovere il torpore in cui ci ha condotto l’abitudine senza per questo esserci ancora del tutto rassegnati. E non è un caso che molti di noi tornati a lavorare a Milano hanno avvertito la necessità conveniente di farlo gettando uno sguardo al passato con la speranza di ritrovare nel dialogo con la memoria sempre rassicurante le sollecitazioni e la consapevolezza necessaria per guardare senza depressione al...
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