1998, Numero 1
Scandalo senza memoria
di Fiamma Salimbeni
Centotrentamila copie del Libro nero del comunismo tirate in Italia in due settimane. C’è di che restare sconcertati, soprattutto se si pensa che la traduzione italiana di Arcipelago Gulag di Aleksandr Solzhenitsyn grava ormai da quasi un quarto di secolo sugli scaffali delle librerie d’occasione e mai ha conosciuto ristampe, pur facendo capo alla medesima casa editrice, la Mondadori. Per non parlare della Ruota rossa, la saga che il premio Nobel russo ha dedicato alla rivoluzione del 1917: tre “nodi” monumentali proibiti in Italia dalle dure leggi del mercato. E c’è semmai da augurarsi che qualche editore sfidi i voraci acquirenti (lettori sia lecito dubitarne) del Libro nero a ripetere la loro impresa avventandosi su un’opera che almeno ha dalla sua i pregi della elevata qualità letteraria, il Libro nero rappresenta infatti un paradosso: non c’è autore, tra quelli dei saggi in esso raccolti, che non si premuri di segnalare che nulla di quanto scritto è nuovo e che anche i dati più recenti sono emersi da archivi già ampiamente usati e comunque forieri di conferme di quel che testimoni e studiosi avevano già raccontato. Di nuovo c’è forse la panoramica d’insieme su tutti i paesi in...
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