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1998,
Numero 1

Il falso riformismo del Pci-Pds

di Gianni De Michelis

Non possiamo porci il problema di rifare una forza socialista al di fuori di una realtà effettiva che è quella invece che viviamo, come per esempio hanno cercato di fare i compagni del SI, i compagni del PSDI, i compagni vicini al compagno Intini e al compagno Martelli.
Porsi il problema di rimettere insieme i socialisti in una loro collocazione autonoma, rimanendo però nello schema di una sinistra contrapposta a una destra e di un centrosinistra contrapposto a un centrodestra, come se fossimo in una normale democrazia dell’alternanza. In questo caso il risultato non sarebbe di rifare una forza socialista autonoma, ma sarebbe inevitabilmente prima o poi di dovere finire nell’ambito della Cosa 2.
D’altronde a sentire alcuni degli accenti del compagno Boselli alla Costituente si è avuta la sensazione di una linea il cui obiettivo era molto a breve termine e si riduceva nel “mettiamoci assieme per contrattare con D’Alema il nostro ingresso nella Cosa 2 in un secondo momento, in posizioni di maggior forza o di maggior riconoscimento”. D’altra parte è vero anche che dalla parte opposta il dimenticarci completamente delle questioni connesse con il futuro del socialismo e in generale il f...